- Beatrice Verga
Incontro con De Magistris
Come già anticipato, il 25 novembre scorso è avvenuto l’incontro al GB Grassi con l’ex magistrato Luigi De Magistris: i destinatari del progetto erano, nel dettaglio, alcune classi quinte unite alla delegazione per presidio di legalità della scuola.
De Magistris diventa magistrato in un periodo critico, dopo molte stragi (1 processo di mafia in Calabria): riporta infatti come abbia dovuto spiegare al figlio di 6 anni perché veniva seguito costantemente da una scorta. Ha anche riportato come non si ricordasse quante volte gli fosse stato chiesto, nelle conferenze, se fosse vero che un giorno sarebbe stato ucciso.
Nel 2009 si è ritirato dalla professione di magistrato perché è stato tradito da chi avrebbe dovuto aiutarlo nelle indagini (fenomeno mafia dentro la magistratura): attualmente, infatti, si occupa di scrivere libri sulla propria esperienza, di politica e di conferenze nelle scuole.
L’ex magistrato ha voluto inoltre ricordare come la mafia riguardi tutti noi, e non solo il sud Italia: basti ricordare che l’ndrangheta smaltiva amianto nei muri per le scuole (con le conseguenti malattie diffuse tra gli studenti e il personale scolastico), gli episodi avvenuti nella terra dei fuochi per evitare di eseguire legali manovre di riciclaggio e che il nostro pil dipende, sostanzialmente, dalle azioni delle mafie.
“Le mafie sono ovunque- ha ribadito De Magistris- ma quelle più pericolose sono dentro l'economia, lo stato e la politica”: politica e mafia hanno in comune il buonsenso, fiducia non speranza). De Magistris si è impegnato, quindi, per creare una procura europea antimafia, in quanto all'estero mancano le leggi riguardanti questo ambito.
Alla conferenza è stato inoltre chiesto cosa si dovesse fare per avviare un cambiamento; ecco la risposta dell’ex magistrato: “Per attuare un cambiamento occorre informarsi: essere indifferenti non significa essere neutrali e non bisogna scendere a compromessi. Ascoltare rappresenta un punto cardine del cambiamento, dal momento che, ad esempio sui social, possiamo trovare di tutto, ma quasi mai informazioni sufficienti sulla mafia. Giustizia e legalità, inoltre, non sempre coincidono: compito di tutti capirne le differenze e puntare sempre alla giustizia uguale per tutti”.
"non hai diritti ma concessioni, non ci sono cittadini ma sudditi, l'obiettivo è entrare con la spinta ideale nel mondo del lavoro, non con la mentalità del tempo".