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  • Beatrice Verga

Circe

Anche il secondo romanzo di Madeline Miller, l’autrice del libro vincitore dell’Orange Prize “La Canzone di Achille”, è ambientato nell’antica grecia e riprende un mito della tradizione: Circe, infatti, ha una storia complessa che spesso non viene approfondita se non dagli appassionati. Citando altri famosi miti, quali Prometeo o Scilla e Cariddi, l’autrice si ripromette di dipingere la storia della dea da capo, inventando una figura inizialmente succube della propria famiglia e passiva nei confronti della propria vita, che da ninfa si scopre maga: cerca infatti di prendere la propria vita in mano quando si innamora di un mortale, Glauco, e utilizza dei fiori magici per far emergere la sua vera essenza, rendendolo immortale. L’esilio nell’isola di Eea viene imposto da Zeus dopo che Circe afferma e osanna di aver trasformato in mostro anche la ninfa di cui si era innamorato Glauco, nonché Scilla: dal momento che la dea, ancora inesperta nel campo della magia ma impavida e, soprattutto, stanca di passare ogni giorno al cospetto di quegli dei corrotti che non sapevano apprezzarla, cerca di imporsi sulla parola di suo padre mancandogli di rispetto. Tutti gli dei hanno timore e provano disprezzo per lei, ma la maga saprà apprezzare sé stessa e il proprio coraggio quando si troverà al loro cospetto, affrontandoli dalla propria isola (e non solo) per difendere i mortali che si erano resi importanti per la sua esistenza.


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